T.A.F.K.A.T.
Smart Working, "The Arrangement Formerly Known As Telework"
Comici – ma al grottesco manca poco… – appaiono i voli pindarici di traduzione nella lingua italiana di un mondo intero che si sta adattando anche molto creativamente agli effetti diffusi della pandemia pur di evitare la temutissima parola "Telelavoro"…
Mentre sindaci ed associazioni di categoria tentano in tutti i modi1 di mettere una pezza all’emorragia di abitudini speculative oggi minacciate dalla remotizzazione del lavoro ovunque si moltiplicano, invece, le soluzioni creative che, poiché si sa ormai di non poter far altrimenti, la cavalcano…
Correttamente si dovrebbe dire che tutto il mondo è paese, dunque, se non fosse che il fenomeno condiviso che tutto il mondo chiama in un modo — vabbé, i tecnici lo chiamano “Telelavoro” e tutti gli altri “Remote Working“2 — noi, nel Bel Paese, insistiamo a chiamarlo “Smart Working“, peraltro unicamente in base ad una (maliziosamente?) fallace traduzione normativa di un termine dal significato ben più complesso.
Nell’immaginare la rassegna stampa che un soggetto straniero potrebbe fare degli articoli italiani a riguardo, a loro volta citanti notizie dall’estero, come nel caso delle Barbados, non riesco a frenarmi nel percepire il ridicolo di cui ci stiamo coprendo, abusando di un’altra lingua, l’Inglese, per denominare qualcosa che ha già un nome in entrambe…
Sicché ho deciso di ribattezzare il “Lavoro Smart/Agile“, nell’interpretazione italiana — beninteso —, con un acronimo inglese che gli amanti del compianto Prince troveranno famigliare: “TAFKAT“, “The Arrangement Formerly Known As Telework“. Trovato il font adatto, quello di “Purple Rain” per intendersi, mi sono pure dilettato a creare un’immagine, sperando che non me vogliano gli eredi per l’abuso del logo — comunque modificato apposta…
Sia l’acronimo che il logo, infatti, e la storia che li riguarda, mi sembrano adeguati alla circostanza. Prince, infatti, per svincolarsi dai limiti legali sul proprio nome d’arte emergenti dai dissidi con la Warner Bros, negli Anni ’90 adottò un logo e soprattutto un acronimo: “TAFKAP“, “The Artist (Formerly Known As Prince)“.3 Oltre a ciò in alcuni video, ad es. “My Name Is Prince” — non a caso… —, si coprì il volto, altrettanto legalmente vincolato…
Era sempre lui, Prince, ma ha potè legalmente riappropriarsi del proprio nome solo anni dopo, mantenendo, però, il logo…
Si spera che anche il Telelavoro, in Italia, possa finalmente riappropriarsi della propria definizione.
Note
- Giannattasio, Maurizio. (). Le Gabbie Salariali per i Dipendenti Pubblici: Sala fa Arrabbiare i Ministri. Corriere Della Sera.
- Saranno gli anni di Liceo Classico ma non mi serve l'Accademia della Crusca per sentirmi naturalmente spinto a rilevare che quel "Tele-" significa "da lontano", ossia "da remoto", e che pertanto "Telelavoro" e "Lavoro da Remoto" sono forse più che sinonimi;
- Redazione. (). Prince Trova un Nome, Si Chiamerà TAFKAP. La Repubblica.